Un allievo su tre porta sul tappetino i propri vissuti traumatici
Forse, fino a qualche settimana fa, prima dell’inizio dell’emergenza che ci ha investiti, abbiamo vissuto nella convinzione che il trauma fosse qualcosa di distante dalle nostre vite. Tuttavia, già prima dell’attuale pandemia, il trauma era molto più presente di quanto potessimo percepire.
"Il trauma riguarda almeno un terzo delle persone nella società moderna, e molti allievi arrivano alle lezioni di yoga con traumi profondamente interiorizzati. Tuttavia il trauma viene affrontato raramente o solo di sfuggita persino nei migliori programmi di formazione per insegnanti di yoga"
Mark Stephens*, dalla prefazione a Teaching Trauma-Sensitive Yoga: A Practical Guide, Brendon Abram, 2018.
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Proprio a partire da questa consapevolezza, negli ultimi anni molti insegnanti di yoga nel mondo hanno iniziato a formarsi ad approcci cosiddetti trauma-informed.
La diffusione di questi corsi di formazione, in particolare negli Stati Uniti, nasce dal desiderio di guidare i sopravvissuti ad abusi, storie famigliari di droga o alcolismo, guerre o altri eventi drammatici, a riappropriarsi del proprio corpo attraverso la pratica in modo sicuro.
“If you are teaching yoga to the general public, you are teaching trauma survivors.”**
Julie Eagan, Yoga for healing
* Noto insegnante di yoga e autore di libri molto noti nel panorama dello yoga, come Teaching Yoga, Yoga Sequencing, Yoga Adjustments, Yoga Therapy.
** "Se insegni yoga al pubblico, stai insegnando a persone sopravvissute a traumi"
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