Come ho portato lo yoga nella vita di tutti i giorni
by Federica Caronna, SCY Teacher
Lo studio e l’insegnamento dello Yoga rappresentano un viaggio lungo che, nella mia esperienza personale, ha portato momenti in cui è stato possibile osservare progressioni, passi avanti, superamento di ostacoli, così come ci sono stati momenti più complessi in cui a volte anche solo trovare tempo e spazio per praticare non è stato affatto semplice.
Uno dei momenti che più degli altri ha rappresentato un nodo particolarmente difficile da sbrogliare è stato quando, dopo circa 5-6 anni di insegnamento, ho sentito che lo yoga e la mia esperienza della vita quotidiana non riuscivano a parlare la stessa lingua.
Mi spiego meglio: come potevo trarre beneficio oggi in una società iper moderna, frenetica e digitale da una disciplina nata migliaia di anni fa e le cui evoluzioni oggi sono talmente tante e talmente diverse che creerebbero confusione anche al più “radicato” tra i Guru?
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Lo yoga oggi sta assumendo molte forme che sempre di più si allontanano dalla tradizione, incontrano altri mondi come le palestre e il fitness, ma anche nuove filosofie, come quelle new age, rischiando di perdere di vista la sua essenza principale e finendo per far apparire lo yoga come una disciplina “superficiale” fatta solo di belle posizioni. Asana fotogenici, pezzi di citazioni lanciati qua e là, uno yoga da consumare per trarne un beneficio immediato: ma tutto questo aiuta davvero a imparare a conoscere se stessi e a migliorare il proprio modo di stare al mondo?
“Lasciare andare” e “guardare sempre il lato positivo” sono davvero indicazioni che ci aiutano nelle situazioni della vita quotidiana? L’integrazione della meditazione, del canto dei mantra, dei kirtan, le campane tibetane… che posto hanno in questo viaggio? Sono tutte discipline da abbracciare?
Se siete insegnanti o appassionati di yoga sapete bene che potrei andare avanti con domande come queste molto a lungo, ma quello su cui mi interessa portare oggi l’attenzione è che il mondo è in continua evoluzione e a parer mio è giusto che lo yoga tenga in considerazione questo cambiamento. Demonizzare i social media, le lezioni online o i leggings colorati non è la via: cercare una risposta univoca, valida per tutti e tutto, non è ciò che ci aiuterà ad affrontare la complessità della vita quotidiana.
Come in gran parte delle cose, non esistono soluzioni facili e pronte per affrontare dinamiche complesse come quelle che ci troviamo ad affrontare ogni giorno.
Nel percorso di formazione di Somatic Competence® Yoga ho trovato nuovi elementi, tecniche, ma soprattutto modalità di approccio, che non avevo mai trovato nelle scuole frequentate prima. Studi e ricerche di diverse discipline, anche clinico-scientifiche, si intrecciano sotto l’occhio del microscopio al fine di creare strumenti che con la pratica costante ci mettano nelle condizioni di poter valutare, volta per volta, contesto per contesto, ciò che può rappresentare la migliore scelta per ognuno di noi. Dallo studio costante dell’ascolto di sé e del proprio corpo, che nella tradizione ritroviamo come Swadyaya, possiamo imparare e apprendere come gestire in primis noi stessi, ma soprattutto noi nella complessità relazionale che viviamo con gli altri quotidianamente: dalla relazione con l’allievo all’interno del quale si gioca il lavoro del “maestro”, a quella con i colleghi o datori di lavoro. Spazi molto delicati in cui essere consapevoli di come stiamo vivendo una situazione e di come stiamo in relazione all’altro ci aiutano a regolare gli stati del corpo per gestire meglio lo stress.
Partecipando al percorso formativo Somatic Competence® Yoga ho imparato che restare al lavoro su di sé non è solo continuare a fare formazione, ma che ci sono diversi altri elementi che possiamo “praticare” per continuare a crescere. Primo tra questi è il potersi ingaggiare in un percorso in cui, proprio come accadeva nello yoga della tradizione tra maestro allievo, si giochi tutto all’interno della relazione con l’altro o con gli altri. Una community di crescita, un costante confronto, attività di tutoring individuali e/o di gruppo. Qui ci sarebbe ancora molto da dire, entrando ancora più nel vivo della materia e dell’anima di Somatic Competence® Yoga… ma forse l’unico vero modo per poter cogliere la preziosità di un lavoro di gruppo è mettersi in gioco ed entrare a far parte di questo gruppo!
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